
Proseguono gli approfondimenti sull’endometriosi: marzo è infatti il mese per la sensibilizzazione su questa patologia cronica che colpisce le donne.
Abbiamo pensato di conoscere meglio l’argomento attraverso una serie di interviste a professionisti del settore, per dare un piccolo contributo nel promuovere e garantire una salute più equa e sensibile.
Oggi pubblichiamo l’intervista all’osteopata Luana Romiti.
Osteopatia: su che principi si basa e di cosa si occupa?
L’osteopatia, chiamata anche Medicina Osteopatica è basata su un approccio esclusivamente manuale, integrato alla medicina tradizionale ed alle altre professioni sanitarie. È incentrata sulla salute della persona piuttosto che sulla malattia, avvalendosi di un approccio causale e non sintomatico, infatti la causa del dolore spesso trova la sua sede lontano dalla zona dolorosa.
L’osteopata attraverso una valutazione osteopatica, individua la “disfunzione somatica”, che è l’espressione dell’alterazione dello stato di salute della persona causato da eventi debilitanti esterni o interni all’organismo, come traumi e/o patologie. Tali alterazioni si possono ripercuotere principalmente sul sistema muscolo scheletrico con dolore o riduzione di mobilità ma possono coinvolgere anche altri sistemi interni come ad esempio quello viscerale. Un esempio semplice e banale può essere quello della classica lombalgia che spesso è causata da disfunzioni intestinali.
Il compito dell’osteopata è quello di stimolare il ripristino della mobilità fisiologica a livello dei diversi sistemi (circolatorio, respiratorio, fasciale, nervoso, viscerale e muscolo-scheletrico) e lo fa attraverso tecniche manuali specifiche che vanno a regolare il normale funzionamento dell’organismo.
I 3 principi cardine dell’osteopatia sono appunto:
- PRINCIPIO di AUTOGUARIGIONE: cioè l’organismo possiede dei meccanismi di autoregolazione che con l’aiuto dell’osteopata, tende naturalmente verso l’autoguarigione;
- L’UNITA’ DEL CORPO UMANO: l’essere umano rappresenta un’unità funzionale dinamica, il cui stato di salute è influenzato da corpo, mente e spirito;
- RELAZIONE TRA STRUTTURA E FUNZIONE: la struttura e la funzione sono interconnesse a tutti i livelli del corpo umano.
Quindi dopo aver fatto questa breve premessa possiamo dire che i campi di applicazione sono veramente tanti e a 360°:
- DISTURBI MUSCOLO-SCHELETRICI: lombalgie e dorsalgie, cervicalgie, sciatalgie e pubalgie, ernie del disco;
- ALTERAZIONI DEL SISTEMA NERVOSO E NEUROVEGETATIVO: cefalee ed emicranie, disturbi del sonno, vertigini, nausea;
- DOLORI REUMATICI, ARTROSI E ARTRITE;
- DIFFICOLTÀ DIGESTIVE E DEL TRATTO INTESTINALE: gastriti e duodeniti, ernia iatale, reflusso gastro-esofageo, stitichezza, colon irritabile;
- DISTURBI DELLA SFERA ORL: sinusite; rinofaringite, otiti ricorrenti;
- DISTURBI IN SEGUITO A TRAUMI;
- MAL OCCLUSIONI E DISTURBI ALL’ATM (articolazione temporo-mandibolare);
- SQUILIBRI POSTURALI: posizioni scorrette sul lavoro, scoliosi adolescenziale ed adulta, asimmetrie degli arti;
- POSTUMI DA INTERVENTI CHIRURGICI E TRATTAMENTO DELLE CICATRICI;
- DISTURBI DEL SISTEMA GENITO-URINARIO: Endometriosi, dismenorrea, dolore pelvico cronico, dispareunia, cistiti, amenorrea, incontinenza urinaria;
- DOLORI IN GRAVIDANZA;
- PREPARAZIONE AL PARTO E POST-PARTO;
- OSTEOPATIA PEDIATRICA: Plagiocefalie, Torcicollo muscolare congenito o posturale, coliche, reflusso gastro-esofageo e rigurgito, stipsi, difficoltà nella suzione, otiti ricorrenti, dismorfismi degli arti, scoliosi del neonato.
Non solo chirurgia: nel trattamento dell’endometriosi, una malattia che in Italia colpisce 3 milioni di donne, l’osteopatia sembra potersi ritagliare un ruolo importante. Come interviene l’osteopatia in questi casi?
Partendo dal fatto che l’endometriosi è una patologia piuttosto complessa, non esiste un’unica strategia terapeutica. L’approccio più utilizzato è quello multidisciplinare e generalmente è composto dalla figura del ginecologo, attraverso la chirurgia laparoscopica e l’impiego di farmaci, dal nutrizionista attraverso la costruzione di un programma alimentare personalizzato, dall’ostetrica e dal fisioterapista attraverso la riabilitazione del pavimento pelvico e infine, ma non per ultimo, dall’osteopata che attraverso tecniche dolci e mirate agisce sulla riduzione del dolore, sul miglioramento della mobilità delle strutture corporee interessate e di conseguenza sul miglioramento della qualità di vita delle pazienti. Importante dunque precisare che l’osteopatia non cura l’endometriosi, ma ne andrà ad alleviare i sintomi.
Come avviene il trattamento dei sintomi da endometriosi in osteopatia? Cosa deve aspettarsi una donna affetta da endometriosi quando inizia un percorso osteopatico?
Il compito dell’osteopata che tratta una paziente affetta da endometriosi è quello di valutare sia la mobilità delle articolazioni del bacino e della colonna vertebrale lombare, sia la mobilità viscerale a livello pelvico e addominale, così da individuare le zone in disfunzione, le quali contribuiscono ai processi infiammatori in atto.
Questo tipo di analisi permette d’individuare specifiche disfunzioni per poi procedere con tecniche dolci a ridurre eventuali tensioni fasciali e muscolari che supportano la presenza di dolore. Inoltre, all’interno del trattamento osteopatico viene posta molta attenzione alla valutazione esterna di tutto il sistema muscolare del pavimento pelvico.
È importate ricordare che non sarà sufficiente un solo trattamento per alleviare i sintomi, ma sarà un percorso di diverse sedute da intraprendere con pazienza e seguendo i consigli dati sia dall’osteopata che da tutto il team multidisciplinare.
L’osteopatia può essere utile anche per alleviare il dolore di tipo cronico legato alla patologia?
Certamente, infatti ricordiamo che l’endometriosi è un disturbo ginecologico che colpisce il 10-15% delle donne in età fertile in Italia e consiste nella presenza benigna di tessuto endometriale all’esterno dell’utero con relativo sviluppo di processi infiammatori che possono colpire i visceri pelvici, quelli addominali, i legamenti a loro connessi e tutto ciò che ne contorna e conseguentemente portare a dolore pelvico cronico.
Fra i sintomi più comuni rientrano dolori molto intensi in concomitanza ai primi giorni del ciclo mestruale (dismenorrea) e nel periodo ovulatorio, dolore pelvico cronico, dolore durante i rapporti sessuali (dispareunia) e stanchezza fisica cronica.
Chiaramente questo quadro implica importanti ripercussioni negative sul benessere psico-fisico della donna ed è qui che il trattamento osteopatico interviene andando ad interrompere la memoria del dolore a livello del sistema nervoso centrale, intervenendo lì dove il dolore viene auto-mantenuto dall’infiammazione cronica e così facendo la soglia del dolore si abbassa. Se facciamo un ragionamento più ampio il miglioramento non avviene “solo” (si fa per dire) sulla qualità della vita della donna, ma anche su un’assunzione inferiore di medicine come antinfiammatori e antidolorifici.